Numero 1 -Dicembre 2020
In questi mesi abbiamo lavorato con grande impegno al progetto di diffusione degli studi dell’Osservatorio Economico, ponendoci come obiettivo primario la fruibilità dei numeri e dei risultati ottenuti.
Da mesi mettiamo a disposizione dei media locali e nazionali i risultati degli studi, cercando di presentarli in maniera chiara ed il più possibile scevri da valutazioni.
Lo abbiamo fatto, convinti del ruolo importante di ogni singolo operatore, azienda, cluster economico in un sistema economico che diventa, anno dopo anno, sempre più legato ad insiemi complessi che hanno bisogno, per crescere, di informazioni chiare.
Abbiamo dunque deciso di editare un quaderno socio – economico con cadenza trimestrale. Questo primo numero, fondativo, arriva a fine 2020 al termine di un anno davvero difficile per l’economia mondiale, europea, italiana. Ci auguriamo che siano di buon augurio per il 2021.
Lavoreremo su alcuni fronti chiave a nostra disposizione evitando, almeno in questa prima fase, di elaborare proiezioni o previsioni. Il primo fronte sarà quello dell’andamento della nati-mortalità delle imprese e del numero degli addetti in esse impiegati. Il secondo è costituito dal “denaro” disponibile, depositi e prestiti, due dati che sono spesso legati tra loro e che sono un indizio incredibile sullo stato economico di un territorio.
Infine, in ogni numero affronteremo uno o più focus tematici: dall’energia ai fondi pubblici, dall’analisi della Legge di Bilancio a singoli settori economici. Lo faremo partendo dal nostro territorio: tutte le nostre analisi partono dalla Puglia, dal Mezzogiorno per giungere al livello nazionale ed europeo. La nostra vocazione è chiaramente europeista ma non possiamo non fornire un contributo territoriale per delle analisi globali.
“Conoscere per deliberare” non era una predica inutile del Presidente Einaudi, ma un principio importante del pensiero democratico: il cattivo utilizzo della rete, la troppa informazione ha generato disinformazione e chi, come AFORISMA, ambisce a svolgere un ruolo sociale e civile pieno, non può che dare il suo contributo per l’istruzione, per la convivenza civile, per la giustizia,
per il pieno compimento del diritto di cittadinanza. Solo così si è in grado di perseguire il bene comune, inteso come crescita e integrazione dell’individuo nell’intera comunità e non di un gruppo a detrimento delle legittime esigenze degli altri, al fine di garantire ed assicurare le giuste libertà individuali e sociali.
Buona lettura.
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