Lavoratori del turismo in provincia di Lecce

I lavoratori del turismo in provincia di Lecce sono 26.061 , con riferimento ai settori dell’accoglienza e della ristorazione. La retribuzione media stagionale/annua è di appena 5mila euro. Circa il 70% di loro ha un contratto a tempo determinato o stagionale. Il numero dei lavoratori del turismo in provincia di Lecce è comunque in calo rispetto al 2019, quando si contavano 28.506 posizioni lavorative e la retribuzione media stagionale/annua era già di appena 6.460 euro.

Lo studio dell’Osservatorio AFORISMA

Lo studio condotto dall’Osservatorio Economico AFORISMA ha messo in luce durata e retribuzione dei contratti stipulati dai lavoratori del turismo salentini, confrontandole con la media regionale.

Anzitutto, emerge il forte divario tra le buste paga dei diversi inquadramenti lavorativi. L’ammontare complessivo delle retribuzioni percepite nell’anno 2019 è stato di 130.313.373 euro che diviso per le 26.061 posizioni lavorative dà una media annua di appena 5mila euro in provincia di Lecce. In dettaglio, il reddito medio di un operaio, che è l’inquadramento più diffuso, è di 4.656 euro (contro le 6.026 euro del 2019), quello di un impiegato è di 10.384 euro (contro le 13.422 euro del 2019), quello di un apprendista di 4.658 euro (contro le 6.304 euro del 2019), quello di un quadro o dirigente arriva a 41.498 euro (contro le 52.770 euro del 2019).

In secondo luogo, il numero medio di giornate retribuite è di 100 per un operaio; di 144 per un dipendente; di 119 per un apprendista e di 208 per un lavoratore quadro o dirigente.
Infine, riguardo la durata dei contratti, in provincia di Lecce meno di un terzo ha stipulato un contratto a tempo indeterminato. La maggior parte ha un contratto a tempo determinato o stagionale e, in questi casi, la retribuzione media scende ad appena 4.580 euro.

Oltre la stagionalità

Il turismo è un comparto che nel Salento è ancora molto condizionato dalla stagionalità. Pandemia a parte, anche negli anni precedenti, il turismo si è rivelato un settore che ha dato buoni risultati solo nel periodo che va dalla tarda primavera alla fine della stagione estiva. Lo confermano il numero medio di giornate retribuite: solo 103 giorni all’anno.

Durante l’estate si moltiplicano gli arrivi nel Salento, ma le aziende non riescono a sfruttare appieno questa opportunità, perché la loro redditività resta ancora troppo bassa: è questo il tema cruciale da affrontare.

Occorre invece intraprendere un percorso sostenibile, sia dal punto di vista finanziario che da quello ambientale, che possa allo stesso tempo incrementare i ricavi e gli utili aziendali. Solo così si potranno prevedere nuovi investimenti e, conseguentemente, creare occupazione stabile e non a tempo determinato o solo stagionale. Il dibattito da alimentare, dunque, non deve ruotare solo attorno al maggiore afflusso di altri visitatori, quanto sugli strumenti da utilizzare per rafforzare il nostro tessuto economico.

Le sfide per il futuro

Già da tempo, principalmente nel periodo estivo, la provincia di Lecce è frequentata da turisti provenienti da ogni dove. Tuttavia, i ricavi degli operatori del settore turistico non crescono di pari passo. Se a fronte di migliaia e migliaia di arrivi non si riscontrano ritorni economici altrettanto eclatanti, allora vuol dire che il modello di fare impresa non è redditizio come dovrebbe. O meglio, vuol dire che la nostra offerta turistica non è così matura da garantire buoni profitti. Per competere sul mercato, le imprese turistiche hanno bisogno di investimenti, delle opportune competenze manageriali e gestionali, nonché di un’adeguata formazione del personale.

Non bastano più la passione, la simpatia o la buona volontà per fare sì che il turismo sia il settore trainante dell’economia locale.   Occorre puntare sull’implementazione delle strutture esistenti, con una strategia di gruppo, di business e funzionale.

L’offerta artistica, culturale, paesaggistica e naturalistica della nostra regione è indebolito da una serie di criticità, tra cui la poca preparazione del personale nell’accoglienza dei visitatori, soprattutto se stranieri, la pesante tassazione a carico delle aziende, un quadro normativo incerto e un livello dei prezzi tali da non poter garantire servizi di qualità. Il turismo deve essere opportunamente gestito, con l’obiettivo di generare valore nel tempo sia a vantaggio delle imprese quanto per la provincia salentina nel suo insieme, in un processo più ampio di pianificazione e sviluppo territoriale.

 

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