Più di trentamila imprese salentine hanno chiesto prestiti al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese negli ultimi due anni segnati dalla pandemia.
Il 17 marzo 2020 è stato avviato il massiccio piano di provvedimenti per potenziare l’azione di garanzia dello Stato, con il decreto legge “Cura Italia” e successivo decreto legge “Liquidità”. Secondo lo studio condotto dall’Osservatorio Economico AFORISMA, tra imprese e liberi professionisti con partita Iva, sono 30.579 coloro che sono ricorsi all’aiuto pubblico.
In particolare, l’anno scorso, le operazioni approvate di garanzia sono state 9.118. Il totale dei prestiti accolti è stato di 704.677.929 euro e l’importo garantito di 553.252.649 euro.
Nel 2020, quando l’emergenza sanitaria è stata ancora più acuta, le operazioni sono state ben 21.461. Il totale dei prestiti accolti è stato di 1.089.057.761 euro e l’importo garantito di 963.367.509 euro.
Prestiti per oltre un miliardo e mezzo
In pratica, parliamo di oltre un miliardo e mezzo di euro, a favore di imprese e liberi professionisti della provincia di Lecce. Da restituire, però.
Il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese supporta le imprese e i professionisti che hanno difficoltà di accesso al credito bancario perché non dispongono di sufficienti garanzie. La garanzia pubblica, in pratica, sostituisce le costose garanzie normalmente richieste per ottenere un finanziamento.
Il decreto legge “Liquidità”, convertito con Legge 40/2020, ne ha profondamente modificato le modalità operative. Ha semplificato le procedure e aumentato le coperture ed ampliando la platea dei beneficiari. Ai fini dell’ammissibilità alla garanzia, non è necessaria alcuna valutazione del merito di credito del soggetto beneficiario finale da parte del Gestore del fondo. Per le operazioni fino a 30mila euro era prevista l’approvazione automatica da parte del Fondo: i soggetti richiedenti (come banche e confidi) possono erogare i finanziamenti anche prima della delibera della garanzia.
Possono essere garantite le imprese di micro, piccole o medie dimensioni iscritte al Registro delle imprese. Anche i professionisti iscritti agli ordini professionali o aderenti ad associazioni professionali possono essere beneficiari del Fondo. Il decreto legge “Liquidità” ammette anche le “small mid cap” (con un numero di dipendenti fino a 499) e, limitatamente ai finanziamenti fino a 30mila euro, le persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni, broker, agenti, subagenti di assicurazione ed enti del Terzo settore.